lunedì 27 agosto 2012

Rum, balene e la Sunshine Coast

Avete l'arsura in bocca? Allora dovete fare sosta a Bundaberg!

Questa cittadina è circondata da piantagioni di canna da zucchero e questo viene anche usato per produrre  l'omonimo distillato: il "Bundaberg Rum"!
Lo ammettiamo, l'unica cosa che abbiamo visto della città è stata la distilleria (http://www.bundabergrum.com.au/), dove abbiamo preso parte al suo tour, ma non perchè siamo degli alcolizzati o amanti del rum... è che non c'è nient'altro da vedere!!
Il tour è iniziato alle 10 di mattina e ci ha portato attraverso il processo di lavorazione, dalla formazione della melassa fino al suo imbottigliamento, scoprendo che questa marca vende in un anno 1800 milioni di dollari di rum, una cifra spropositata!! Peccato però che poi il 60% del totale venga bruciato in tasse!!
Il tour è durato un'ora e alle 11 si è concluso con due degustazioni incluse nel ticket...quindi rum on the rocks e gambe segate!! ahahha Il primo assaggio è stato di un rum invecchiato di 4 anni, mentre il secondo è stato il migliore: il liquore al caffè e cioccolato che va giù che è un piacere! Il rum Bundaberg non è niente male, ma se vi state chiedendo "perchè non l'ho mai visto in Italia o in Europa?" la risposta ci è stata data.... solo l'1% di tutta la produzione viene esportata...scherzando la guida ci ha detto che il 99% se lo bevono gli australiani per quello non riescono mai a esportare più dell'1% ! Allora cheers!!!

Una volta ricomposti ci siamo rimessi alla guida e nel pomeriggio dopo un paio d'ore siamo arrivati sulla Fraser Coast, precisamente ad Hervey Bay! Questo città sul mare è il trampolino di lancio per escursioni a Fraser Island ( l'isola di sabbia più grande del mondo) ed in mare aperto per il whale watching: quest'ultima non ce la siamo fatta scappare!!
Mai avremmo pensato di vedere in vita nostra una balena, e invece mercoledì 22, grazie a Blue Dolphin Tours (http://www.bluedolphintours.com.au/) siamo usciti in mare aperto con il loro catamarano, ci hanno servito ottimi spuntini a metà mattina e pomeriggio ed anche un buon pranzo a bordo! Vi starete chiedendo "Ma questi hanno pagato solo per mangiare?" Assolutamente no! Dalle 10 la nostra giornata è stata tutta un'emozione!!
Dopo circa un'ora di navigazione ecco i primi avvistamenti...qualche spruzzo e pinna all'orizzonte e dopo esserci avvicinati sempre di più e aver spento i motori, ecco che due balene si sono dirette proprio verso il catamarano e incuriosite dalla nostra presenza hanno iniziato a girare attorno e sotto l'imbarcazione....e noi tutti da quel momento abbiamo iniziato a correre da una parte all'altra per seguirle e cercare di scattare la foto del giorno! E' stato incredibile quanto si siano avvicinate e ancora più incredibile è stato vedere in questo mare cristallino e calmissimo il loro sguardo che, da appena sotto la superficie dell'acqua, scrutava ogni passeggero affacciato per ammirarle....davvero degli animali affascinanti e davvero ENORMI!!!
Le balene in questione sono chiamate megattere (in inglese sono note come humpback, per i loro salti sul dorso) e migrano dall'Antartico: da fine giugno a novembre è possibile vederle lungo tutta la costa orientale australiana, quindi se vi trovate da queste parti o giù fino a Sydney, andate a vederle anche voi!
Lo spettacolo è andato avanti tutto il giorno e non ha mai smesso di stupirci...su 590 foto e due ore di video registrati ecco a voi una piccola selezione che speriamo possa rendere almeno un poco l'idea!


Proprio durante il pranzo ecco all'orizzonte due balene letteralmente saltare fuori dall'acqua...purtroppo il panino che avevamo in mano non è stato in grado di scattare una foto decente, ma sicuramente sarà un ricordo che non dimenticheremo facilmente!

Giovedì 23 ci siamo spostati a Noosa, la prima città della Sunshine coast! La Lonely Planet la definisce come la città più alla moda d'Australia e in cui si va per farsi vedere... tutta queste arie da Noosa non le abbiamo ne viste nè sentite.. beh, sentite forse sì visto il vento che ha tirato la notte in cui abbiamo dormito lì...ahahah


Comunque, noi l'abbiamo trovata molto bella, ma forse un po' cara, ed è un mix perfetto: non solo un piccolo paradiso per gli amanti del surf, con uno stile di vita alla leggera, ma anche una città perfetta per chi vuole trascorrere un po' di giorni pensando solo alla tintarella, allo shopping pomeridiano e ad una cena in un ristorante elegante seguita da un'uscita in gondola!! Già, si sono portati una gondola qui in Australia per girare nel fiume!! Visti i prezzi richiesti a Venezia, chissà che cosa chiederanno qui per attraversare il "canale"!
Purtroppo i nostri piani di fare delle belle passeggiate nel vicino Noosa National Park, e surf il giorno dopo, sono andati in fumo quando ci siamo svegliati con il cielo coperto da nuvole nere.
Cambio di programma, e lasciando a malincuore questo paesino, ci siamo diretti nell'entroterra per curiosare tra le vie di Eumundi. Abbiamo trovato solo una cioccolateria molto invitante, scoprendo che la proprietaria è una signora di origine torinese, trasferitasi qui ormai da anni e anni!
Deliziati dai suoi cioccolatini (è stato il nostro comfort food per combattere il malumore del tempo), siamo ritornati sulla costa a Coolum beach, scegliendo un caravan park a una decina di metri dalla spiaggia e dal centro città: una posizione perfetta per avere tutto a portata di mano, lasciando così riposare per due giorni la nostra Pajero!
Cosa si fa appena si arriva in un paese rinomato per il surf? Cercare un negozio che affiti la tavola al miglior prezzo! Trovato, Filippo ha deciso di surfare subito potendo così provare la sua muta nuova comprata a Noosa! Non vi sembra un professionista??


Il giorno dopo è stato lo stesso! Ore 9 in negozio e con la tavola sotto braccio, via in acqua a tentare di alzarsi in piedi... ma penso che quello poco gli importi! Sembra divertirsi un mondo quando è in acqua!
Solo la sera tutti i movimenti e i tentativi di prendere l'onda perfetta si tramutano tanta stanchezza! ahahahah
Appena trovo un negozio che mi affitta la muta, darò spettacolo anche io! ahahahahah
Ah, guardate un po' che medusina piccola piccola abbiamo trovato spiaggiata l'altra mattina!


Prossima tappa, la capitale: Brisbane


sabato 25 agosto 2012

Il meglio dell'Australia su un Australianno....scusate se oggi ce la tiriamo!

Questo è un post particolare.....
Abbiamo iniziato a scrivere il nostro blog con la sola idea di tenere sempre aggiornati i nostri amici e in particolare le nostre famiglie, evitando così di scrivere spropositate quantità di e-mail e rendendoli tutti partecipi di questa nostra avventura australiana. Post dopo post il nostro blog è forse diventato qualcosa di più di un semplice diario di viaggio e questo grazie ai numerosi followers che spinti dalla voglia di scoprire la vera Australia hanno iniziato a curiosare "un australianno".
E' sempre un piacere per noi ricevere commenti positivi o meno, consigli, e-mail con richieste di informazioni e anche sentirci dire di essere "i più invidiati del web"!




Oggi un ringraziamento speciale va ad Easyviaggio per averci nominato come uno dei migliori blog sull'Australia!!!
 
Visitate i link e scoprirete come degli esperti del settore turismo ci hanno definito!
Continuando a scrivere la nostra esperienza e cercando di continuare a essere un punto di riferimento per molti viaggiatori, a tutti non possiamo che augurare BUONA AUSTRALIA!

lunedì 20 agosto 2012

Verso la meta dei sogni...

Lasciata Cape Tribulation martedì 14/08, abbiamo proseguito la nostra strada verso sud fino ad incontrare il Daintree River. Altro guado per la Pajero? No! Questa volta l'unico modo per attraversare il fiume è a bordo di un targhetto a fune che fa la spola da una sponda all'altra tutto giorno dalla mattina alle 6 fino le 5 del pomeriggio!
Le piantagioni di canna da zucchero hanno sostituito la rainforest, e ci hanno accompagnato lungo la strada verso Port Douglasi, la città dove si respira un'aria pacchiana camminando tra hotel boutique di lusso, spa e ristoranti di classe! Noi siamo stati solo di passaggio, fermandoci alla Four Mile Beach, dove il sole e il vento fanno di questa spiaggia il paradiso per i kitesurfers, e al lookout per un paio di foto panoramiche.



Seguendo il consiglio della Lonely Planet, che la definisce come una meta imperdibile, ci siamo fermati nel primo pomeriggio ad Ellis beach per un po' di relax sulla spiaggia, che a nostra sentenza, non è nulla di così eccezionale, nonostante sia chilometrica, circondata da palme e a pochi passi dal camping.
A ferragosto, che qui non viene festeggiato, siamo arrivati a Cairns, città molto carina, dove la vita ruota attorno all'Esplanade: un bel lungomare fatto di assi di legno scuro che costeggia la riva del Coral sea, dove ancora una volta non è possibile fare il bagno! I coccodrilli continuano ad essere un pericolo presente.
Ma secondo voi il comune di Cairns lascia la sua popolazione senza un posto sicuro in cui rinfrescarsi quando il caldo-umido ed il sole rendono difficile camminare per strada?
Assolutamente no: hanno costruito una bella piscina di acqua salata proprio sull'Esplanade, dove chiunque può fare il bagno e gratuitamente! Non solo, tutta la zona attorno la piscina è circondata da tavoli da pic-nic e barbecue gratuiti!



Noi abbiamo deciso di seguire il loro stile e dopo un bel bagno rinfrescante, via di grigliata di ferragosto!




Venerdì 17, un po' stufi di visitare solo le città e della costa in cui non è possibile godersi il mare, ci  siamo diretti al Paluma Range National Park, dove ci hanno accolto lungo la strada per Jourama Falls un serpente ed un varano stecchiti, ma al camping quest'ultimo esemplare lo abbiamo visto vivo e bello attivo!
Anche con il cielo nuvoloso, la giornata è stata molto calda e dopo una passeggiata fino al lookout per ammirare la bellezza delle cascate dall'alto, siamo scesi ai loro piedi per una bella rinfrescata: io con i piedi a mollo e Filippo con un bagno veloce veloce. Ma non eravamo soli, guardate chi c'era...



Sabato 18/08 siamo tornati in città, questa volta ad Airlie Beach e moooooooooooooolto volentieri perchè sapevamo che in un modo o nell'altro il giorno dopo avremmo raggiunto la meta dei nostri sogni!
Appena si entra in questa zona di costa (da Townsville in giù), si viene letteralmente sommersi da depliant e volantini che offrono un'escursione in barca o in aereo nell'arcipelago delle Whitsunday islands! Abbiamo impiegato un'oretta buona per decidere quale fare e quale si avvicinava di più alla nostra idea di sogno nel cassetto. Siete curiosi di sapere cosa abbiamo scelto?
Con una superofferta 2 al prezzo di 1, abbiamo avuto l'opportunità di ammirare le Whitsunday islands dall'alto, ma non a bordo di un aereo da turismo... con l'idrovolante!! http://www.airwhitsunday.com.au/


Saliti a bordo con altri 3 tedeschi, il comandante (impossibile non notare la sua divisa: camicia a maniche corte, pantaloncini corti e infradito!!) ci ha preparato al decollo. Dopo aver sorvolato il Whitsunday passage (famoso per essere il punto in cui passò James Cook con l'Endeavour), alcune delle isole che compongono l'arcipelago (ce ne sono ben 74 in tutto!!!), ecco che ci avviciniamo a Whitsunday island, la più grande e dichiarata interamente parco nazionale (http://www.derm.qld.gov.au/parks/whitsunday-islands/index.html quindi non pensate di trovare resort o hotel di lusso qui.. l'unico modo per pernottare sull'isola è il campeggio), sorvolare l'Hill Inlet per un paio di volte e vedere con i nostri occhi la classica foto da cartolina che si vede ovunque..


Beh, potete immaginare il seguito.... siamo atterrati di fronte a Whitehaven Beach e una volta spento il motore, il comandante è sceso, si è tolto i pantaloncini per rimanere in costume, ha attraccato l'ancora a un metro dalla riva e ci ha aiutato a mettere piede su una delle spiagge più belle che abbiamo mai visto!



Sabbia soffice bianchissima e mare limpidissimo... unica pecca come vedete dalle foto è stato il tempo nuvoloso... Ma poco importa!!! Siamo qui e ce la godiamo!
Dopo aver corso lungo la spiaggia come due bambini, corso in acqua e fatto il bagno avvistando una razza a pochi metri di distanza, abbiamo brindato alla nostra gita e al posto da sogno in cui siamo atterrati!



Purtroppo dopo un'ora il comandante ci ha svegliato dal sogno, e di nuovo a bordo, abbiamo salutato Whitehaven decollando dalla pista più cool del mondo!

Ritornati con i piedi per terra, la pioggia ci ha accompagnato lungo la strada verso Mackay, dove abbiamo trascorso la notte.
Oggi, lunedì 20, siamo in viaggio verso Bundaberg!

Piccola parentesi... vi ricordate Sandro, il possum avvistato in Tasmania (questo è il post in cui ne parlavamo http://unaustralianno.blogspot.com.au/2012/02/discovering-tassie.html)? Lo abbiamo reincontrato nella cucina del camping di Airlie Beach, questa volta più affamato e curioso che mai!! Vedere in cucina animali selvatici come il possum è estremamente raro, ma questo è dovuto al fatto che certi ignoranti purtroppo gli danno da mangiare. Abbiamo visto un paio di persone dargli carote e un bambino italiano dargli dei crackers.... Non riusciamo a capacitarci di come certe persone pensino di poter dare da mangiare a questi animali tutto quello che vogliono, senza nemmeno sapere che specie di animale hanno davanti (notare che è stato riconosciuto dalla famiglia italiana come un wombat!!! Come si può confondere un possum con un wombat??!). Dopo aver chiesto di non farlo, hanno avuto pure il coraggio di sparlarci dietro a bassa voce... Non è una cosa che ci siamo inventati noi, è scritto ovunque.... ma anche se non dovesse essere scritto, basterebbe il buonsenso delle persone..
Dare da mangiare agli animali selvatici può far star male l'animale, può renderli dipendenti dall' uomo e di conseguenza posso diventare aggressivi nei confronti di quest'ultimo! Se visitate qualche National Park (e noi ne abbiamo visitati parecchi) e non solo città, potrete vedere tutti gli avvisi del governo che chiedono di evitare di sfamare gli aimali! http://www.ehp.qld.gov.au/wildlife/index.html

martedì 14 agosto 2012

3 days in Cape Trib!

“Here began all our troubles” così disse James Cook quandò si incagliò con l’Endeavour in un reef qui vicino: da qui nasce il nome di Cape Tribulation, un minuscolo e affascinante insediamento immerso nella foresta pluviale a soli pochi passi dall’oceano, dove siamo arrivati sabato 11/08 dopo un bel percorso off-road (salite, discese e qualche guado) nella rainforest.

 
Abbiamo deciso di campeggiare al Cape Tribulation Camping e ci siamo scelti un angolino per la tenda davvero tattico, vicino a un piccolo sentiero che conduce direttamente alla spiaggia.


 Senza perdere tempo, acqua nello zainetto e via a camminare…la passeggiata chiamata Dubuji è una di quelle facili e rilassanti ed inizia dalla spiaggia di Myall per poi inoltrarsi nella foresta. E’ incredibile la varietà e quantità di vegetazione presente, ma non solo….anche la fauna è molto attiva e abbiamo avuto fortuna di avvistare un bel serpentone durante il suo pasto! Purtroppo però non siamo riusciti a vedere i colorati cassowaries: si dice siano molti attivi in zona e abbiamo scoperto essere solo 1200 in tutta Australia e in via d’estinzione. (http://www.savethecassowary.org.au/)

Tornando al serpente, se guardate il video vi sembrerà piccolo e la rana grossa…..la verità è che il serpente sarà stato lungo almeno 70 cm e la rana grossa almeno quanta una mano….questa è la natura a Cape Trib!


Le spiagge di Cape Trib (così la chiamano gli autoctoni) sono grandi, spaziose, soleggiate, con un mare bellissimo e spesso deserte e sono l’habitat dei saltwater crocodile...quindi è abbastanza sconsigliato fare un tuffo anche se abbiamo visto qualche persona entrare in acqua (abbastanza freschina) e per fortuna anche uscirne!!

Cape Tribulation Beach
 Domenica mattina ci siamo svegliati e con la voglia di muoverci abbiamo affrontato una passeggiata di 3 ore  da Myall beach (dove si affaccia il caravan park) fino a Cape Tribulation beach e ritorno. Praticamente la si percorre quasi tutta sulla spiaggia e per tutto il tempo si è baciati dal sole caldo e rinfrescati dalla brezza marina, mentre i sentieri all’interno della foresta sono ombreggiati, freschi e riparati dal vento…che bello!
Quando siamo tornati eravamo tutti eccitati, avevamo infatti prenotato una gita ai reef di Undine e Makay  con l’operatore Ocean Safari (http://www.oceansafari.com.au/).
A mezzogiorno pronti per il pick up davanti alla reception del camping e una volta affittata la muta eccoci su un motoscafo, con un’altra ventina di persone, a tutta birra verso la barriera corallina! La traversata è davvero veloce e dura solo 30 minuti, in più ci siamo ritrovati in questo paradiso subacqueo… i reef sono stati tutto nostri per un paio d’ore e una volta informati e avvisati di non toccare assolutamente i coralli stando soprattutto molto attenti con le pinne non abbiamo perso un minuto per esplorarla….lo snorkeling più bello della nostra vita!

View of Cape Tribulation from the sea
 Acqua cristallina, coralli di colori meravigliosi, pesci di ogni genere e stelle marine blu ci hanno accompagnato durante queste ore e poi STOP fermi a galleggiare a pelo d’acqua con i coralli a soli 30cm dalla nostra pancia! E dopo un po’, ecco uno degli avvistamenti più belli: una grossa tartaruga marina che nuotava lentamente da corallo a corallo, per niente intimorita dalla nostra presenza, è stata a farsi vedere per un bel po’….che spettacolo!!  Siamo stati veramente contenti di aver acquistato questa gita: meritava  davvero!!! Ci spiace non potervi fare vedere le foto subacquee… dobbiamo ancora trovare un fotografo che ce le sviluppi!!

Ieri  ultimo giorno al camping ed anche notte gratis!! Avevamo infatti un voucher trovato in un libretto a Cooktown che ci ha permesso di avere la terza notte gratis avendone prenotate due. Ne abbiamo approfittato per una gita di giornata e con la nostra fedele Pajero abbiamo guidato fino Cape Kimberley per poi risalire la costa visitando Cow bay, Thorton beach, Noah beach: davvero bellissimi paesaggi e un altro bel pezzo d’Australia che non era da pedere! Non ci siamo fatti mancare un gelato artigianale e 100% natural al Floravilla Ice cream factory (gusti: macadamia e cocco e l’altro mango e lime), acquistato il te locale e io (Filippo) un gustoso Croc Burger!! Si si…un hamburger di coccodrillo!!! Poi relax pomeridiano con bagno di sole in spiaggia!

Croc burger!
 Oggi eccoci di nuovo in marcia verso sud…bye bye Cape Trib!!

venerdì 10 agosto 2012

Un altro salto di confine ed eccoci in Queensland

Dopo esserci lasciati alle spalle le storie aborigene e i paesaggi del Kakadu NP, sono iniziati lunghi giorni in macchina, con soste solo per accamparci per la notte… ma qualche piccola storia da raccontare ce l’abbiamo comunque!

Dopo 300 Km in direzione sud, abbiamo campeggiato per una notte all’interno del Elsey National Park. Domenica 5/08 abbiamo dedicato la mattina ai suoi siti storici (un recinto per il bestiame e uno per le pecore) e soprattutto alle Thermal Pool della zona: piscine naturali con acqua sorgiva a 34°! Con l’arietta fresca del mattino è stato proprio un piacere fare il bagno, immersi tra le palme e con un canguro curioso che ci osservava da vicino.



A pochi chilometri di distanza, a Mataranka, ci siamo fermati alle Bitter Springs: anche qui acqua calda (questa volta un po’ sulfurea) e seguendo la corrente, abbiamo nuotato tra le palme per poi ritornare al punto di partenza a piedi. Saranno state l’acqua calda e l’atmosfera rilassante, fatto sta che non abbiamo guidato molto quel giorno. Solo 167 km e ci siamo fermati a Daly Waters, una cittadina sperduta nel nulla con 25 abitanti, la metà dei quali probabilmente è rappresentata dai dipendenti del Daly Waters Pub, che con la sua licenza risalente al 1893, è il pub più vecchio di tutto il Northern Territory.


I muri del pub sono tapezzati di biglietti da visita, banconote australiane e straniere, magliette, cappellini, bandiere, reggiseni e ovviamente adesivi. Sono tutti oggetti lasciati qui dai turisti per dire “Anche io sono stato qui!”, così anche noi abbiamo lasciato il nostro segno: l’adesivo del blog! Se mai qualcuno dovesse fermarsi qui per una bibita, per favore ci dica se c’è ancora!!
Il pub non è famoso solo per il suo arredo inusuale, ma anche per il BBQ: non potevamo farci scappare per cena un filetto di barramundi accompagnato dallo spettacolo di Chilli, un cantante/comico del vero outback. Diteci un po’ se capite l’australiano!



Alle luci dell’alba abbiamo iniziato a macinare km, fermandoci nel primo pomeriggio alla Barkly homestead, ultima nostra tappa nel Northern Territory. Eravamo lì, pronti per iniziare a cucinare quando all’improvviso vediamo un toro fermo accanto al nostro vicino di tenda… ci è venuto un colpo quando lo abbiamo visto correre incontro a mamma e figlia (grazie al cielo si è fermato a mezzo metro di distanza!) e ci è venuto il cuore in gola quando si è diretto verso di noi, posizionato dall’altra parte del tavolo e ci ha fissato per circa un minuto sbuffando! AIUUUUUUUUUUUUUUUUUUUTO!!!!

 
Il filmato si è fermato appena il toro ha deciso di correrci incontro... scusate se non diamo abbastanza spettacolo, ma era meglio stare concentrati su quello che accadeva.. non si sa mai! Comunque, ci ha analizzato e poi ha deciso di calmarsi e andare a brucare l’erba a una cinquantina di metri di distanza… Filippo ha riferito tutto alla reception, chiedendo se sapevano di avere un toro “abusivo” nel loro camping, e con tono pacato si è sentito rispondere “Non possiamo farci niente, il toro non è nostro!” oooooooooooooooooook!

Il giorno dopo, 757 km ci hanno portato in Queensland! Abbiamo messo le ruote anche sull’ultimo stato rimasto! Stanchi e affamati, ci siamo fermati alla Burke & Wills roadhouse. Sapete chi erano questi due personaggi? Due esploratori che hanno percorso il tratto di strada tra Normanton e il Northern Territory in estate e per di più a piedi! Non c’è bisogno probabilmente di dirvi com’è finita la loro storia.

Mercoledì 8/08, abbiamo raggiunto il golfo di Carpentaria, fermandoci a Karumba. Attrazioni della città?
Il Barramundi dicovery centre, piccolo centro in cui si segue la vita dei barramundi dalla fecondazione delle uova allo stato di pesce. Devo essere sincera, non è che mi entusiasmasse l’idea di trascorrere un’ora sentendo parlare di pesce, ma Filippo ha insistito e alla fine qual cosina di curioso è saltato fuori: si riproducono solo con la luna nuova o piena, il maschio a un certo punto della sua vita può decidere se diventare femmina, vivono sia in acqua dolce che salata, possono raggiungere un metro di lunghezza e non hanno i denti…. Come facciamo a saperlo? Gli abbiamo dato da mangiare!



Vedono la preda, la puntano e velocissimi ti rubano il pesce dalle mani. Il direttore del centro ha detto che ingoiano il pesce intero e se poi non gli va di mangiare, lo risputano fuori! Ma non poteva dircelo prima che toccasse a noi dargli da mangiare?
Io per paura che mi sgagnasse un dito ho tirato indietro di colpo la mano… e ovviamente ho tirato una botta alla videocamera, per questo a un certo punto il video si ferma di colpo! OPS!
Filippo invece temerario, non ha fatto una piega!
Le altre attrazioni della città sono il pesce ed il tramonto: abbiamo cenato con filetto e burger di barramundi, seguiti da un bel tramonto guardando il mare del golfo.


Ieri, dopo esserci fermati per un paio di foto a Normanton al Big Crocodile (costruito per ricordare il coccodrillo di 8,63m catturato nel 1957 proprio nel vicino Norman River), abbiamo guidato per 878 km, passando da una pianura inaridita a delle montagne di un verde stupendo e siamo arrivati a Palmer Silver Roadhouse.

Big crocodile, Normanton
Stamattina, ultimi 120 km e finalmente abbiamo raggiunto la costa! Eccoci arrivati a Cooktown, la città in onore di James Cook che qui si incagliò con il suo vascello Endeavour nel 1770 durante una delle sue navigazioni d'esplorazione. Il tutto è raccontato nel James Cook museum, visitato in mattinata!


La vista da Grassy point
Non ci siamo persi la vista a 360° da Grassy point, un giro nel parco e al porto per un pranzo veloce e nel primo pomeriggio, rimasti con la curiosità di sapere di più sulle storie aborigene e sulle loro tradizioni, abbiamo partecipato al GUURRBI Tour, seguendo Willie (http://www.guurrbitours.com/), un aborigeno della tribù dei Nugal-warra. Qualche piccolo dubbio ce lo ha tolto, ci ha mostrato dipinti su roccia e narrato la loro storia, e ci ha mostrato come utilizzano le piante che li circondano.


E' stato molto interessante e le 3 ore passate con lui sono volate! Domani si risalta in macchina per raggiungere Cape Tribulation!

sabato 4 agosto 2012

Darwin e il Kakadu National Park

Venerdì siamo arrivati nell’unica capitale tropicale d’Australia: Darwin!
La capitale del NT è davvero una cittadina graziosa ed animata: Mitchell street, dove abbiamo passeggiato e bevuto una bella pinta rinfrescante (ricordiamo che qui è inverno ma ci sono 30 gradi! E per gli autoctoni questo è freddo!!) questa oltre ad essere la via principale, è anche la via della movida. La maggior parte dei locali si trova qua: sono tutti all’aperto e sono sempre abbastanza affollati, d’altra parte il clima richiede una reidratazione costante!
Entrati in clima mondano, dopo cena siamo andati al cinema a vedere “Dark Knight rises”, e con molta sorpresa abbiamo visto la Pajero nella prima scena del film! Peccato solo fosse la macchina dei cattivi!!
Sabato giorno di mercato e in tarda mattinata non ci siamo fatti scappare l’occasione di curiosare tra le bancarelle al Parap market, dove ci siamo gustati un’ottimo spiedino di gamberi in salsa satay e rice balls cambogiane.
Dopo il bagno di folla del mercato, abbiamo passeggiato lungo il Bicentennial Park, sulla Esplanade: un bel parco con vista sul Mar di Timor in cui si trovano alcuni monumenti commemorativi della seconda guerra mondiale.


Nel tardo pomeriggio, siamo tornati al caravan park e proprio li a poche piazzole di distanza abbiamo reincontrato Madeleine e Thomas, una coppia svizzera che avevamo come vicini di tenda al Central Caravan Park di Perth: cartina alla mano e abbiamo condiviso con loro le rispettive avventure di viaggio. E’ stato incredibile incontrarso a distanza di migliaia di chilometri senza darsi appuntamento…. Quanto è piccolo il mondo! Anche loro hanno un blog, se siete curiosi visitate http://www.swinda.ch/ !


Li vicino al caravan park, tra il 26 e il 28 luglio si è svolto il Darwin show, grande fiera locale con stand che spaziavano tra le solite bancarelle di cibo e dolciumi, giostre, mostre agricole con prodotti ed animali nonché stand dell’esercito australiano e del corpo di polizia, dove era possibile salire su un carro armato, maneggiare le armi scariche e salire sulla macchina della polizia e suonare la sirena!
Il programma domenicale è stato molto interessante: spesa mattutina per fare le riserve per i prossimi giorni di viaggio, e gli ingredienti necessari per una bella grigliata che abbiamo cucinato sul bbq nell’area picnic del Charles Darwin National Park.
Menù: filettone di rump steak, bacon, uova accompagnati da zucchine e cipolla. Ci voleva proprio!
Il tutto è stato smaltito con una passeggiatona nel parco, dando un’occhiata ai bunker costruiti durante la seconda guerra mondiale. Questo posto infatti, prima di essere dichiarato parco nazionale, era stato utilizzato come deposito per le munizioni dell’esercito.
Ricordiamo infatti che Darwin è stata una delle città australiane bombardate durante la seconda guerra mondiale. Per saperne di più, leggete qui
Per la serata non potevamo perderci un altro famoso mercato, questa volta serale, il Mindil Beach Sunset Market, praticamente a due passi dalla spiaggia, dove prima di visitare le affollate bancarelle di prodotti artigianali e cibo, si può ammirare il bellissimo tramonto. Cena: involtino di coccodrillo per me, seguito da frullatone di frutta tropicale con gelato per me e yoghurt per Laura.


Lunedì di prima mattina, abbiamo portato la Pajero da Pedders, dove avevamo preso appuntamento per riparare la parte danneggiata dell’ammortizzatore.  L’officina non si trova molto lontano dai Botanic Garden, così ne abbiamo approfittato per visitarli facendo passare un paio di ore.
Tornati all’officina a lavoro finito, il meccanico ci ha consigliato di riparare un supporto motore e una guarnizione del cambio: un’altra sorpresa dalla Pajero… cambio di meccanico. Per fortuna l’auto è stata visionata subito e il capo-officina nel giro di un’ora ci aveva già riparato la marmitta, risparmiandoci così un’ulteriore visita al “muffler shop” (specialista di marmitte) e aveva già ordinato i pezzi per riparare il tutto il giorno seguente. Credeteci, se c’è una cosa difficile qui in Australia, è trovare un meccanico che riesca a fare subito un lavoro.
Durante questo secondo pit-stop, ne abbiamo approfittato di nuovo per una bella camminata fino al Wharf precint con sosta all’Oil Storage Tunnels, costruiti durante la seconda guerra mondiale, ma praticamente mai usati durante questa, visto che i lavori di costruzione si sono conclusi dopo. (http://www.waterfront.nt.gov.au/darwin-waterfront-precinct/history/world-war-ii-tunnells/)

Usciti dal tunnel, siamo arrivati al porto: una zona davvero graziosa, con una sorta di spiaggia artificiale, dove per la prima volta abbiamo visto qualcuno nuotare qui a Darwin! Anche se in questa città le spiagge sono chilometriche e il mare d’acqua cristallina, come ad esempio Casuarina Beach, non c’è mai nessuno in riva al mare: la temutissima box jellyfish vive in queste acque ed è un pericolo mortale e costante per qualsiasi bagnante. (http://www.health.nt.gov.au/library/scripts/objectifyMedia.aspx?file=pdf/26/02.pdf)

Recuperata la macchina dal meccanico, siamo tornati “a casa”, dove abbiamo salutato Madeleine e Thomas con la promessa di incontrarci ancora una volta in Italia o in Svizzera, o chi lo sa magari in Queensland e la mattina seguente siamo partiti alla volta del Kakadu National Park.


Il Kakadu dista circa 130km da Darwin, copre un’area di 20.000 kmq e anche questo Parco Nazionale è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità. Qui abbiamo trascorso 4 giorni e 3 notti, e ogni notte l’abbiamo trascorsa in un camping differente dovendo muoverci da un posto all’altro all’interno del parco. Ogni giorno abbiamo fatto passeggiate chilometriche che ci hanno portato attraverso paesaggi sempre diversi ed affascinanti: dalle foreste monsoniche alle wetlands, dai sentieri percorribili da tutti a quelli solo per le donne. Il Kakadu si divide in regioni, ognuna delle quali ha delle caratteristiche diverse, che ovviamente riguardano non solo il paesaggio e la vegetazione, ma anche il tipo di fauna. Nei nostri bushwalks abbiamo avuto l’occasione di vedere il famigerato saltwater crocodile, qui amichevolmente chiamato “Salty”  i dingo, rane giganti per non parlare di piccoli canguri e della varietà di uccelli presenti!
Le zone che ci sono piaciute di più sono state:
- Ubirr e Nourlangie sono i due siti d’arte rupestre più famosi, dove si trovano dipinti aborigeni sulla roccia risalenti fino a 25.000 anni fa.
Il Kakadu, infatti, non è famoso solo per flora e fauna, ma è anche un luogo che racchiude la storia aborigena: spiriti Mimi, Il Serpente Arcobaleno, l’uomo fulmine sono i principali protagonisti della loro storia, cui ancora oggi fanno riferimento.


Nei pannelli descrittivi viene sempre spiegato il significato del disegno, ma molte volte la storia rappresentata non viene narrata: la tradizione aborigena vuole infatti che le storie vengano trasmesse per via orale e alcune di queste non sono per tutti gli uomini, solo i prescelti le possono ascoltare.
- Jim Jim e Twin Falls, dove abbiamo trascorso l’ultimo avventuroso giorno all’interno del Kakadu e dove la nostra Pajero ci ha dato molta soddisfazione percorrendo una strada piccola, accidentata, ma molto divertente e attraversando senza problemi il Jim Jim Creek, unica via d’accesso per raggiungere le Twin Falls.


Per arrivare ai piedi poi delle Twin Falls, si deve salire a bordo di una barca che navigando nel Gorge, ci ha poi lasciato sulla riva per proseguire a piedi fino alle cascate. Zona spettacolare, acqua limpidissima e caldo afoso: sarebbero stati perfetti per un bagno rinfrescante, peccato solo che in queste acque i coccodrilli estuarini la facciano da padrona. L’ultimo catturato è stato due settimane e mezzo fa e vicino alle rive si trovano tutte le trappole con tanto di zampone di maiale a fare da esca.



Per raggiungere invece le Jim Jim Falls, si deve percorrere un circuito di 2km facendo su e giù tra le rocce: arrivati, ci siamo trovati davanti un pisargino di cascata. Ricordiamo che siamo nel dry e le cascate si stanno asciugando, ma immaginiamo che portata d'acqua possa avere durante la stagione del wet!
Oggi lasciamo il Kakadu per un’altra nuova avventura.